STORIA DELLA CASA DI SAN BONAVENTURA
Nel 1524 parte della casa di San Bonaventura viene trasformata in chiesa di cui sono scarse le notizie. Ad oggi a seguito dei continui crolli, rimane solo un rovina. La sola scala di ferro, che porta in quel che rimane della casa, è visibile ma non agibile al pubblico in quanto sospesa nel vuoto. Vale la pena spingersi in questo angolo del borgo e cercare di intercettare la dimensione contemplativa che accompagnò Bonaventura nella sua importante vita e nei viaggi che realizzò in mezza Europa.
Chi arriva qui si fermi a pensare su quale grande uomo nacque e visse la giovinezza in questo posto così remoto e sperduto. Qui venne al mondo e crebbe il biografo di San Francesco, l’uomo che scrisse la Legenda Maior che ispirò il grande Giotto che ad Assisi raffigurò le scene della vita di Francesco.
San Bonaventura
Nacque a Civita di Bagnoregio tra il 1217 e il 1221, con il nome di Giovanni Fidanza.
Nel 1235 a Parigi studiò presso la facoltà delle arti e successivamente nel 1243 intraprese la strada della teologia. Perfetto seguace di San Francesco, di cui è considerato uno tra i principali biografi, ne assimila gli insegnamenti e li trasmette con la vita e la dottrina.
Il braccio destro di San Bonaventura, estratto il 14 marzo 1490 a Lione, fu trasferito a Bagnoregio l’anno seguente, dove è tuttora custodito presso la cattedrale di San Nicola.
Il «santo braccio» rimane l’unica reliquia al mondo del Doctor Seraphicus, dopo la profanazione del suo sepolcro e la dispersione dei suoi resti avvenuta nel 1562.